Utilizzato inizialmente solo da poche e grandi realtà, oggi il Cloud è diventato quasi una “necessità” per moltissime aziende, anche di piccole dimensioni. L’importanza dei dati e l’informatizzazione dei processi hanno reso il Cloud ormai un esigenza alla quale non si può rinunciare.
Secondo Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service del Politecnico di Milano, «C’è stata una fase di messa a terra importante che ha consentito una crescita notevole del settore, il passaggio dall’avanguardia alla maturità».
Non stiamo parlando di ipotesi, o di nostre impressioni, bensì di numeri. Secondo uno studio dell’ateneo lombardo nel 2016 il valore complessivo di tutto il mercato che ruota attorno al Cloud, ha superato la quota di 1,7 miliardi di euro, facendo registrare un incremento del 18% rispetto al 2015.
Una tendenza in continua crescita: «Se confrontiamo i primi mesi del 2017 con lo stesso periodo del 2016» anticipa Piva a Panorama «la crescita sfiora il 20 per cento».
Diversi i fattori determinanti: «A livello dei servizi d’infrastruttura, il mercato si è concentrato sempre più nelle mani di grossi player internazionali e di alcuni boutique italiani, che riescono a rispondere bene alle esigenze locali. Sul piano dei servizi, invece il numero dei player è aumentato in maniera quasi esponenziale per effetto di un processo di specializzazione. È nata un’autentica filiera del cloud».