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Apple iPhone X, violato con una maschera?

Il 3 novembre è stato rilasciato ufficialmente il nuovo iPhone X da Apple. Una delle nuove funzionalità che hanno suscitato maggiore interesse è la possibilità di sbloccare il dispositivo attraverso il rilevamento del viso, piuttosto che con l’impronta digitale o attraverso passcode.

La funzionalità, il “Face ID”,  grazie ad un motore di intelligenza artificiale (AI) brevettato e ad un lavoro di raffinamento effettuato dalla Casa di Cupertino, dovrebbe essere in grado di rilevare qualunque anomalia nel viso del soggetto, riconoscendo eventuali “falsi”, come ad esempio maschere o fotografie del soggetto memorizzato. Phil Schiller,   vicepresidente Apple, ha affermato una collaborazione tra la sua Azienda ed il mondo di Hollywood, in particolare riguardando i truccatori e i produttori di maschere, aggiungendo come la rete neurale  fosse stata allenata al riconoscere un viso vero da una qualunque rappresentazione dello stesso. (Apple Keynote di Settembre 2017).

Dove si trova la verità?

Data l’importanza dei sistemi di sicurezza nella vita di oggi, ed in seguito ad affermazioni così rassicuranti, diversi team di ricerca, riviste, si sono interrogati: “quanto” inespugnabile è il sistema Face ID?Avendone parlato nell’evento di lancio, e data la semplicità offerta dalle moderne stampanti 3D, per naturale conseguenza sono state create delle maschere di test. Alcune riviste scientifiche hanno riscontrato l’impossibilità di eludere il sistema ma, dopo pochi giorni, qualcuno ci è riuscito: sbloccare il nuovissimo smartphone con una maschera è possibile.  Chi ci è riuscito sono degli esperti di un’azienda vietnamita operante nella sicurezza informatica, bisogna considerarlo, ma quello che quasi spaventa è la facilità ed il basso costo necessari all’ingannare la tecnologia neo arrivata. Per riuscirci, infatti, è stata combinata una stampa 3D, integrata in alcuni punti (come gli occhi)da immagini 2D, del trucco ed un naso ricreato in silicone. Il tutto per l’abbordabile costo di circa 150$.

In una dimostrazione, pubblicata anche sul web , risulta evidente la bontà dell’idea e della realizzazione operate dall’azienda vietnamita, dal nome di Bkav.

Un approccio consapevole

Quanto accaduto con iPhone X dovrebbe essere spunto di riflessione anche per chi non utilizza prodotti Apple. Miliardi di dati, da miliardi di utenti, ogni giorno viaggiano sulla rete, vengono manipolati ed archiviati attraverso tecnologie e prodotti che offrono standard di sicurezza solo relativamente elevati. Chiunque dovrebbe cercare di comprendere al meglio quali siano gli strumenti più fruibili e sicuri per operare in tranquillità e con sicurezza. Affinché ciò sia possibile, è fondamentale mantenersi aggiornati e cercare di superare il preconcetto del “non mi succederà mai”. Ad esempio, per quanto riguarda lo sblocco con viso, novità in Apple ma non nell’informatica, già nel 2008 la stessa azienda vietnamita ne aveva affermato l’insicurezza, è trascorsa una decade senza che, di fatto, nulla cambiasse: informarsi è anche questo.


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