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WannaCry non si ferma! Colpite 30.000 sedi in Cina.

Guai seri per la Cina. Centinaia di migliaia i pc infettati da Wannacry in 29.372 sedi istituzionali. Università, ospedali e uffici burocratici improvvisamente impossibilitati dal poter svolgere il loro lavoro. Qihoo 360, compagnia di sicurezza informatica, ha spiegato che non è ancora quantificabile l’entità del danno.

Ancora in queste ore, la Cina sta lavorando duramente per sconfiggere il virus. Un conforto arriva dall’Amministrazione del Cyberspazio di Pechino, la quale ha dichiarato che il ransomware sta rallentando la propria penetrazione nelle unità informatiche. In Europa invece, per ora, la situazione è stabile.

Gli autori del malware non sono stati ancora identificati. Tra gli obiettivi dell’attacco si ipotizza quello del riscatto. Attualmente l’Fbi e la Nsa stanno lavorando a fondo per trovare i responsabili.

Rob Wainwright, capo di Europol, ha dichiarato: «siamo di fronte ad una escalation e il numero dei sistemi colpiti potrebbe continuare a crescere quando domani le persone tornano a lavorare». Alcuni esperti temono inoltre che gli hacker possano cambiare il codice utilizzato nel primo assalto e causare quindi nuovi problemi.

La Gran Bretagna il paese più attaccato, soprattutto il sistema sanitario. Nella giornata di ieri Amber Rudd, ministro dell’Interno, aveva affermato che la situazione fosse ormai risolta. Dichiarazione smentita subito dopo dal Royal London Hospital, uno dei maggiori centri ospedalieri londinesi, il quale ha comunicato che i tecnici erano ancora al lavoro per risolvere il problema.

Sotto accusa il governo inglese, colpevole, secondo molti, di aver investito poco per prevenire attacchi di questo genere.


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