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CyberSecurity. Italia e la fuga dei cervelli

Il motivo che ha spinto Mattia, come tanti altri giovani italiani, non riguarda esclusivamente l’aspetto economico. Reggiani, ora Security consultant di #NCC Group, racconta: “In due anni nel settore in Italia non ho avuto modo di approfondire quanto imparato all’università. Lo stipendio? Non è per quello che mi sono trasferito, ma perché qui il lavoro è stimolante: i clienti non considerano la cybersecurity un semplice costo, le aziende investono sulla nostra formazione e premiano le competenze”.

La crescita esponenziale delle minacce informatiche non trova ancora riscontro nelle risorse e nella mentalità italiane.
“Le università non stanno formando un numero adeguato di persone per quella che è la richiesta, in costante crescita”, spiega Mirko Gatto, AD di #Yarix che fa parte del First, rete di protezione globale che riunisce player come #Nasa, #Apple e #Google. “E il mercato italiano non è in grado di trattenere quelli bravi”.

“In #Germania un servizio di cyber #assessment svolto da un esperto sotto i 30 anni costa 1.600 euro al giorno, quasi tre volte quello che viene pagato in Italia. E’ chiaro che qui chi fa lo stesso lavoro prenderà un terzo, se non meno, di un collega tedesco”, dice Andrea Zapparoli Manzoni, senior manager della divisione Information risk management di #Kpmg Advisory.

Secondo Lorenzo Cavallaro, professore di sicurezza informatica alla Royal Holloway, University of London, “La gente non va all’estero perché la coprono d’oro, ma perché ci sono lavori più interessanti dove senza conoscere nessuno ho preso per due progetti di ricerca 1,5 milioni di sterline”.

Il problema principale risiede nella #formazione: pochissime le lauree magistrali che si occupano di sicurezza informatica. L’Università di #Milano, l’unica che, nella sede di #Crema, vi dedica un intero percorso di cinque anni.

A dispetto dell’esperienza, avviata 12 anni fa, a Londra la Royal Holloway è nata all’inizio degli anni #Novanta; dalla sua specialistica escono ogni anno fino a 180 esperti.


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